mariangelafiorellipsi@gmail.com
Chiama ora: 334.5392196

Articoli

Che cos’è la mediazione familiare

Che cos’è la mediazione familiare

“La relazione è come il jazz:
si presta all’improvvisazione”
(Ritagrazia Ardone)

Dall’ultimo rapporto ISTAT 2012 e relativo all’anno 2010 su Separazioni e divorzi in Italia (www.istat.it), si evince che l’instabilità matrimoniale è un dato costante nella società italiana: nel 2010 le separazioni sono state 88.191 e i divorzi 54.160; rispetto al 2009, le separazioni hanno registrato un incremento del 2,6% mentre i divorzi un decremento pari allo 0,5%.

I tassi di separazione e di divorzio totali mostrano per entrambi i fenomeni una continua crescita: se nel 1995 per ogni 1.000 matrimoni erano 158 le separazioni e 80 i divorzi, nel 2010 si arriva a 307 separazioni e 182 divorzi.

Inoltre, il SISREG, Sistema degli Indicatori Sociali Regionali, sempre per l’anno 2010, rivela che il Lazio è la regione con il più alto tasso di separazioni (www.sisreg.it).

Pur non avendo al momento dati ufficiali al riguardo, possiamo ipotizzare che il tasso di separazioni delle coppie di fatto si attesti sugli stessi numeri.

Probabilmente pochi sanno che in Italia ci si può separare avendo un unico avvocato che faccia gli interessi di entrambi gli ex-partner o addirittura senza far ricorso agli avvocati. Per chi decidesse di intraprendere questa strada, da alcuni decenni esiste una via alternativa a quella legale per affrontare le situazioni di separazione e divorzio: la mediazione familiare.

Secondo la Società Italiana di Mediazione Familiare (S.I.Me.F.) La mediazione familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio: in un contesto strutturato il mediatore familiare, come terzo neutrale e con una preparazione specifica, sollecitato dalle parti, nella garanzia del segreto professionale e in autonomia dall’ambito giudiziario, si adopera affinché i partner elaborino in prima persona un programma di separazione soddisfacente per sé e per i figli, in cui possano esercitare la comune responsabilità genitoriale.” (www.simef.net).

La mediazione familiare si rivolge alle coppie coniugate o di fatto in tutte le fasi del processo separativo, ovvero prima, durante e dopo la separazione, per promuovere e sostenere la cogenitorialità favorendo la ricerca di accordi pratici condivisi e il mantenimento o la ripresa del dialogo. La mediazione svolge un ruolo centrale nella sensibilizzazione di tutti i protagonisti del processo separativo al fine di prevenire e limitare situazioni distruttive per gli adulti e sui loro figli.

D’altra parte, è la stessa legge dell’8 febbraio 2006 n. 54 che all’art. 155-sexies c. c. in materia di Poteri del giudice e ascolto del minore stabilisce che “Qualora ne ravvisi l'opportunità, il giudice, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può rinviare l'adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 155 per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell'interesse morale e materiale dei figli” (www.camera.it).

Come si articola la mediazione familiare

Il percorso di mediazione familiare solitamente si articola in 10-12 incontri a cadenza quindicinale così strutturato:

  • un incontro informativo di solito con entrambi i genitori per ricevere, dare informazioni e capire se la mediazione familiare è l’intervento che può essere più utile a se stessi e ai propri figli;
  • incontri esplorativi e di reciproca conoscenza;
  • fase della mediazione, in cui i genitori scelgono quali sono i punti su cui sentono l’esigenza di essere aiutati a cercare degli accordi. Gli argomenti sono scelti dagli ex-partner e oggetto della negoziazione può essere qualsiasi aspetto della vita familiare: tipo di affidamento, frequentazioni con il genitore non convivente, aspetti educativi, organizzativi, sanitari, rapporti le famiglie di origine, con persone estranee alla famiglia, con eventuali nuovi partner, aspetti economici, patrimoniali, ecc…;
  • fase della sperimentazione degli accordi presi in mediazione nelle due settimane che intercorrono tra un incontro e l’altro;
  • stesura del un protocollo d’intesa genitoriale: si tratta di redigere in forma scritta gli accordi a cui si è giunti durante la mediazione. Se i genitori vogliono, possono passare il protocollo agli avvocati affinché gli accordi siano girati al giudice. Nella mia esperienza, non tutte le coppie di genitori hanno voluto un documento che sancisse quanto era venuto fuori in mediazione. Altresì, ci sono stati genitori che lo hanno redatto in forme singolari, mettendo dentro la propria personalità e il proprio stile, come ad esempio quegli ex-coniugi che scrissero il protocollo di intesa sottoforma di una bellissima lettera indirizzata ai figli;
  • follow-up, ovvero uno o due incontri dopo di 6 e/o 12 mesi dalla conclusione del percorso di mediazione per capire insieme ai genitori se e come stanno funzionando gli accordi presi.

Tra gli elementi assolutamente necessari affinché un processo di mediazione familiare possa avere luogo vi è la volontarietà delle parti: lo strumento della mediazione, in assoluta indipendenza dall’ambito giuridico che per definizione è coercitivo, si caratterizza per la motivazione, l’impegno e volontà da parte dei genitori. Il mediatore, al contrario del giudice che ha potere sulla base del suo ruolo, ha il potere che gli ex-partner consapevolmente gli attribuiscono nel momento in cui si rivolgono a lui per essere aiutati a riorganizzare la propria famiglia.

La mia esperienza in mediazione familiare

Dopo aver seguito il corso per diventare mediatore familiare presso l’Istituto di Ricerca in Mediazione Familiare (IRMeF) di Roma, dal settembre 2009 al settembre 2010 ho frequentato il Servizio di Mediazione Familiare del Centro per le Famiglie Villa Lais di Roma e dal novembre 2015 frequento la Sezione di Mediazione Familiare dell’Università Sapienza di Roma.

Bibliografia
  • Ardone, R., Chiarolanza, C. (2007). Le relazioni affettive. I sentimenti nel conflitto e nella mediazione. Bologna: Il Mulino.
  • Ardone, R., Lucardi, M. (2005). La mediazione familiare. Sviluppi, prospettive, applicazioni. Roma: Kappa.
  • Barone, E. (2007). Figli condivisi. La psicologia dello sviluppo nella mediazione familiare. Roma: Edizioni Universitarie Romane.
  • Bogliolo, C., Bacherini, A. M. (2010). Manuale di mediazione familiare. Proteggere i figli nella separazione. Milano: Franco Angeli.
  • Cagnazzo, A. (2012). (A cura di). Manuale di mediazione familiare. Torino: UTET GIURIDICA.
Sitografia

Dott.ssa Mariangela Fiorelli
Psicologa Psicoterapeuta a Caserta (CE)

Dott.ssa Mariangela Fiorelli

Psicologa Psicoterapeuta

Partita IVA 02719390607
Iscrizione all’Ordine degli Psicologi del Lazio n° 16824

Info
  • Via Principe Amedeo, 16 - 03024 Ceprano (FR)
    Piazza Caduti di Via Fani, 26 - 03100 Frosinone (FR)
    Via della Lega Lombarda, 13, 00162 Roma (RM)
    Via Raffaele Perla, 6, 81055 Santa Maria Capua Vetere (CE)
  • mariangelafiorellipsi@gmail.com
2020. E' severamente vietata la riproduzione delle pagine e dei contenuti di questo sito.